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Verde Pensile Estensivo
Immagini di Progetti "Verde Pensile Estensivo".
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DettagliVerde Pensile Intensivo Leggero
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DettagliGiardini pensili - Coperture continue a verde
Quando si parla di Verde Pensile e Verde Verticale intendiamo una tipologia di realizzazioni dove la tecnologia svolge una ruolo di primaria importanza. Mentre nel nord Europa il giardino pensile ha una lunga storia, in Italia l’ introduzione di questi sistemi “ moderni “ è abbastanza recente.
La nostra azienda opera in questo settore da circa 20 anni ed è stata una delle prime ad aver creduto in questa “ filosofia “,avvalendosi di partners specializzati e di assoluta fiducia,è in grado di progettare e realizzare le opere a verde pensile comprensive di impermeabilizzazione, coibentazione e tutte le opere accessorie, garantendo un lavoro “chiavi in mano” attraverso un unico referente.
Quando si parla di verde pensile, come in effetti spesso accade, non si scopre niente di nuovo: può sembrare scontato fare riferimento ai famosi giardini di Babilonia e in tempi più recenti agli esempi di giardini pensili presenti in alcune ville della famiglia de' Medici, piuttosto che ai giardini del Belvedere in Vaticano a Roma oppure ai chiostri di alcuni conventi, dove spesso queste superfici erano destinate ad orti.
Certo molte di queste opere, escluso i chiostri, erano realizzate da nobili dell' epoca per ostentare ricchezza ed eleganza nell' ampliare la fruibilità delle loro ville e dei palazzi anche all' esterno.
La diffusione del verde pensile moderno è spinta da ben altre motivazioni, legate sia alle caratteristiche delle odierne strutture urbane sia ad una crescente cultura ambientale in via di diffusione.
A questo proposito vediamo quali sono le motivazioni principali. Le prime sono sicuramente quelle di carattere ambientale
- Mitigare l' impatto ambientale degli edifici "replicando la natura in copertura
L' urbanizzazione e la cementificazione di molte aree portano inevitabilmente alla perdita di superfici naturali che, con queste tecnologie, possono essere riprodotte sulle coperture o su parti di esse ( coperture intese non solo come tetti di fabbricati ma anche come quelle di vani interrati tipo autorimesse ). Nella foto a fianco si vede l' effetto del verde pensile sulla copertura di un centro commerciale sul quale si affacciano una serie di appartamenti. Immaginatelo con la sola impermeabilizzazione a vista come spesso accade. La qualità della vita di chi vive nei pressi di questo tetto è decisamente migliore.
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Migliorare la gestione delle acque meteoriche
Argomento quanto mai attuale, tenuto conto che le piogge copiose concentrate in brevi periodi sono oramai la normalità e non certo un evento eccezionale.
Ma vediamo come si comporta la pioggia quando cade su un terreno naturale o comunque permeabile: una buona parte dell' acqua si infiltra nel terreno, che per così dire la "trattiene". Parte di quest’acqua viene poi restituita all' ambiente attraverso i processi di evaporazione e di evapotraspirazione delle piante; un' altra parte filtra attraverso le particelle del terreno e va ad alimentare la falda acquifera, alla quale, attraverso i pozzi, tutti noi attingiamo quotidianamente per i nostri bisogni. Solo una parte ridotta se ne va via per scorrimento superficiale, andando ad alimentare i canali di scolo. Da tutto questo processo si intuisce che la pioggia che incontra il terreno naturale subisce un rallentamento del suo deflusso.
Cosa diversa accade quando la pioggia batte su superfici cementate o comunque impermeabilizzate;
in questo caso l' assorbimento della superficie risulta estremamente limitato e di conseguenza anche l' evaporazione. La maggior parte dell' acqua scorre velocemente verso i canali di scolo che, oltre tutto, sono spesso rimasti gli stessi dei tempi precedenti all’urbanizzazione, quando servivano unicamente a canalizzare le acque reflue della campagna. Infine è praticamente nullo il contributo all' alimentazione della falda acquifera.
Detto questo, è evidente che utilizzare lo strumento del verde pensile per il recupero di aree permeabili in quota fa sì che sia possibile riproporre quelle caratteristiche di permeabilità tipiche di un terreno, con la conseguenza diretta di contribuire in modo significativo al rallentamento della corsa dell'acqua piovana verso le fognature.
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Trattenimento delle polveri
Le polveri in genere, ma in particolare le oramai ben note polveri sottili, possono essere trattenute dalla vegetazione, quindi da alberi, arbusti e prati ( ma guardate se bisogna farsi aiutare dalle piante....! ).
Vorrei precisare che non esistono piante mangia-polvere e nessuna di loro respira....la polvere.
Il processo di trattenimento è puramente meccanico. Per effetto di evaporazione ed evapotraspirazione, intorno alle foglie si forma un impercettibile strato di vapore acqueo, al contatto del quale la polvere si appesantisce e si deposita.
Ricordiamoci di queste caratteristiche quando, in città, ci arrabattiamo alla ricerca di un parcheggio per la nostra auto e vorremmo abbattere un albero per avere più spazio, oppure quando, in estate ne vorremmo piantare uno gigante per fare ombra all' amata vettura.
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Miglioramento del microclima
Questa caratteristica è abbastanza evidente:
provate a soggiornare in piena estate su una terrazza pavimentata, sotto il sole di mezzogiorno, magari stando a piedi nudi.
Poi fate la stessa esperienza sul prato di un giardino.
Beh..., la differenza è evidente.
La vegetazione di un giardino, attraverso i suoi processi vitali, magari supportata da un impianto di irrigazione che mantiene la giusta quantità di umidità nel terreno, crea un ambiente ricco di vapore acqueo, assorbendo energia termica e quindi abbassando la temperatura dell 'aria circostante.
Passiamo adesso a motivazioni prettamente tecniche ed eco-sostenibili che influenzano la diffusione del verde pensile. Il verde pensile è un utile strumento per creare isolamento termico aggiuntivo a quello già previsto per la copertura ( sughero, lana di roccia, vari tipi di pannelli coibentanti di natura sintetica, ecc. ).
Anche in questo caso non inventiamo niente di nuovo:
nei paesi del nord, in Islanda in particolare, era uso in passato coprire i tetti di terra per consentire la crescita di un prato naturale spontaneo, allo scopo di isolare il più possibile il tetto ed di evitare la perdita del calore prodotto all' interno dell' abitazione. L' opposto accadeva nei paesi molto caldi come quelli africani, dove la terra sui tetti delle capanne creava una barriera nei confronti delle radiazioni solari.
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Prolungamento della vita delle impermeabilizzazioni
I benefici appena descritti si ripercuotono anche sull’ impermeabilizzazione della copertura, la quale, abbinata al verde pensile, prolunga di molto la propria durata in quanto le oscillazioni di temperatura ( che influiscono sulla vita del manto impermeabile ) a livello di guaina sono decisamente ridotte rispetto a quelle riscontrate su semplici coperture.
Quindi l' effetto fisico di contrazione e dilatazione del manto legato al variare della temperatura è estremamente ridotto.
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Creare superfici fruibili
Attraverso l' utilizzo di queste tecnologie è possibile recuperare superfici fruibili in copertura dove realizzare giardini, così come normalmente si verifica a terra.
Partendo dal concetto che una copertura a verde pensile si può realizzare ovunque non vi sia un contatto diretto con il suolo naturale ( in genere partiamo da una soletta cementizia oppure uno solaio in legno, siano essi in piano o in pendenza ), è evidente che esiste un rapporto stretto con l' edilizia.
Spesso, purtroppo,questo collegamento induce ad assoggettare il verde pensile alle regole tipiche del settore edile. Per intendersi, è ben diverso realizzare una pavimentazione su una terrazza piuttosto che un giardino !
"Portare la natura sul tetto" e fare in modo che questa viva bene ed a lungo, richiede una visione più ampia, che implica la necessità di armonizzare la filosofia edile con quella del giardinaggio. Solo così si raggiunge il miglior risultato finale.
Il verde pensile si sta diffondendo come strumento di mitigazione e compensazione ambientale, aiutato anche dalla sensibilizzazione sull' argomento che piano piano si fa strada anche nelle amministrazioni pubbliche; infatti i nuovi piani regolatori impongono sempre più spesso la realizzazione di superfici permeabili nelle costruzioni, e una serie di strumenti quali sgravi fiscali, misure sugli oneri di urbanizzazione e/o possibili aumenti di volumi ( per esempio nel caso di garage interrati ) ne favoriscono l’incentivazione.
Quindi è evidente che il verde pensile ben fatto è frutto della collaborazione di più figure professionali, che comprendono : l’architetto e/o l’ingegnere per quanto riguarda gli aspetti strutturali di un edificio, l’impresa edile che costruisce o ristruttura, l'azienda che si occupa dell' impermeabilizzazione ed il giardiniere supportato da una tecnologia specifica, studiata e collaudata; lo scopo finale di questo approccio multidisciplinare è quello di "portare la natura sul tetto" e farla vivere lì, così come si verifica sul terreno di un normale giardino a terra.
Da tutto ciò si deduce che in questo settore non c'è spazio per l' improvvisazione, il "fai da te" è estremamente rischioso e comunque costoso in proporzione ai risultati che si otterranno.
Alla luce di tali considerazioni, venti anni fa la nostra azienda ha abbracciato questa filosofia cercando un sistema tecnologico che consentisse di realizzare giardini laddove non c' era più il contatto diretto con la terra.
Con questo approccio da "giardinieri" abbiamo scelto una serie di soluzioni tecniche in grado di consentire la realizzazione su un tetto di quasi tutto quello che normalmente si realizza a terra, ma con due obbiettivi principali:
- Benessere per le piante
- Durata nel tempo
In sintesi : la percezione visiva del verde pensile è data dal risultato finale della componente vegetale e non dalla tecnologia che la supporta. Quest' ultima è l' elemento fondamentale per la riuscita di un giardino e deve essere adattata di volta in volta al tipo di vegetazione prescelta, garantendo:
alle piante:
- supporto
- acqua disponibile ( ma non ristagno )
- aria
- cibo
alla copertura:
- efficace protezione dell' impermeabilizzazione
- drenaggio delle acque meteoriche in eccesso
Entrando nel dettaglio, vediamo una delle tecnologie con la quale la nostra azienda ha realizzato e realizza la maggior parte delle coperture a verde.
Il punto di partenza è una superficie di per sé inospitale per le piante ( una soletta in calcestruzzo oppure un solaio in legno ); per raggiungere il nostro obbiettivo abbiamo dunque bisogno di un rivestimento impermeabile che, oltre a garantire l' edificio dalle infiltrazioni di acqua, deve anche assicurare la sua inattaccabilità da parte delle radici che nel tempo possono arrivare fino alla guaina di rivestimento e danneggiarla, veicolando così le infiltrazioni d’acqua; a questo proposito esistono materiali come il pvc, la poliolefine o le guaine bituminose armate antiradice, che svolgono questo duplice compito.
Subito sopra questo primo elemento, si provvederà ad installare il pacchetto drenante che ha la duplice funzione di proteggere meccanicamente il manto impermeabile e creare le condizioni ottimali di drenaggio ed accumulo dell' acqua, nonché garantire la circolazione dell' aria.
Al di sopra del pacchetto drenante si porrà il substrato specifico per verde pensile, il cui spessore viene definito sulla base del tipo di vegetazione prevista; più esattamente, ferma restando la scelta del tipo di impermeabilizzazione antiradice, varieranno il pacchetto drenante e lo spessore del substrato in funzione della realizzazione a verde prevista.
Dunque il risultato della nostra copertura a verde pensile dipende dall' accurata scelta degli elementi che compongono il supporto.
Il verde pensile è un pò come un' orchestra dove ogni strumento si armonizza con gli altri per creare una sinfonia perfetta.
Per questo motivo la scelta della giusta tecnologia in funzione del risultato finale è di fondamentale importanza.
Teniamo a precisare che le nostre realizzazioni rispondono sempre alla normativa vigente in materia, UNI 11235.